Paranormale a Voltri Paranormale a Voltri

La “Cá de Anime” fra leggenda e verità storica

Vi vogliamo invece segnalare una storia “da brividi” che è legata al passato storico della nostra delegazione: la “Cá de Anime”.

Narra il Dall’Orto (Carlo Dall’Orto: Voltri, antologia di fatti e personaggi, scuola tipografica opera SS Vergine di Pompei, Genova edizione 1962) che, due secoli fa, sull’antica strada del Giovo, detta anche delle Capanne o Cannellona, arteria sulla quale le merci dello scalo di piazza Lerda proseguivano per la Lombardia e il Piemonte, si trovava, a poco più di un chilometro da Voltri, un albergo. Migliaia di pellegrini, mercanti, uomini d’affari, artigiani percorrevano ogni giorno la strada a piedi, a dorso di mulo o in calesse; l’albergo, unico posto di ristoro per chilometri che si trovasse sull’erta via, era perciò molto frequentato.

Paranormale a Voltri
Fenomeni paranormali e curiosità a Voltri- (Voltriweb.it)

Proverbiale l’accoglienza che i tenutari dell’albergo (in realtà briganti senza scrupoli) riservavano ai clienti, specialmente a quelli più danarosi.

Una delle stanze poste in uno dei più tranquilli angoli della casa era tenuta a disposizione di questi “speciali” ospiti. Ma la pace che questi ultimi trovavano in quella stanza, mai avrebbero potuto raccontarlo ad alcuno, visto che sarebbe stata “pace eterna!”: il soffitto mobile di questa stanza, calandosi nel cuore della notte sull’ospite “di riguardo” addormentato ne provocava la morte, senza che alcuno, vista l’ubicazione della stanza, potesse udirne le grida. I gestori potevano così impossessarsi del denaro dell’ignaro cliente.

“La lentezza delle comunicazioni, il brigantaggio delle strade, i cento e cento pericoli di un lungo viaggio favorivano l’impunità degli assassini, anche quando all’autorità veniva denunciata la scomparsa dei poveri viandanti, i cui corpi, sepolti nottetempo nel folto dei boschi circostanti, nessuno più trovava” (op. cit., pag. 51).

In realtà pare che alla fine, forse a seguito di una “soffiata” di uno dei briganti pentiti, gli assassini siano stati arrestati. Ma i corpi degli ignari viandanti? Dall’Orto racconta che nel 1955 alcuni contadini ritrovarono, a circa 500 metri dalla casa incriminata, le ossa di un cadavere sepolto in un sacco di liuta, che una perizia necroscopica appurò essere appartenuta ad un essere umano “di epoca assai remota”.

La prova scientifico-storica di questa “Cá de Anime” non è però mai venuta alla luce, secondo il Dall’Orto, che spiega però anche come questo macabro resto potesse essere il corpo “di uno dei caduti delle molte battaglie combattute nella zona”.

La “Cá de Anime” della Cannellona è quindi ancora avvolta nel mistero.

I FANTASMI A VOLTRI

A Crevari esiste una “Cá de anime” (casa delle anime – infestata dai fantasmi). La casa è una di quelle antiche, con i lunghi chiodi fatti a mano che si fabbricavano una volta a Masone e ancora resistono arruginiti e contorti tra i travi del tetto, risale al 1700 ed è stata acquistata per essere restaurata.

Durante i lavori di ristrutturazione il proprietario ha trovato, appoggiata in un incavo tra le travi del tetto, una vecchia moneta che, è stato appurato, risale proprio al 1700.

Le ipotesi sono due: la prima è che potrebbe essere stata nascosta ed in seguito dimenticata dai precedenti proprietari o potrebbe essere caduta dalla tasca di uno dei muratori che lavoravano alla costruzione della casa. Ma è credibile che un muratore del 1700 girasse con una moneta in tasca? E perchè andare ad appoggiare una moneta tra le travi del tetto quando ci sono posti più sicuri e facilmente raggiungibili dove nasconderla? Interrogativi senza risposta.

Ma altri fatti inspiegabili sono legati a questa dimora. Un amico dei proprietari viene ospitato per qualche giorno, ma, dopo la prima notte trascorsa fra quelle mura diroccate, si rifiuta di soggiornarvi ancora. I proprietari gli chiedono una spiegazione e, con stupore, si sentono rispondere che quella casa è “abitata” dai fantasmi.

Il racconto è dettagliato, pare che quando cala la notte si vedano ombre negli angoli bui, si “sentano” rumori inspiegabili come se scorresse acqua là dove non esiste un corso d’acqua, una scopa che raspa il pavimento per tutta la notte, la tv che si accende da sola. Quest’ultimo episodio viene anche confermato dalla padrona di casa che afferma: “Sarà un contatto…”.

I proprietari indagano. Circolano molte voci di episodi legati a quell’abitazione: la leggenda vuole che ciò sia legato ad un duplice ed efferato omicidio perpetrato contro due donne (madre e figlia) che ospitarono due viandanti e pagarono con la vita la loro generosità. Da allora, le anime delle due sfortunate vagano cercando la pace… forse.

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